Brano: [...]» e « Prima liberi ». Quest’ultimo generò un'accesa polemica sul tema « cultura e socialismo », con interventi di Gramsci e di Attilio Carena.
Alla fine della Prima guerra mondiale Leonetti abbandonò gli studi universitari (si era iscritto alla facoltà di Diritto aH'Università di Camerino) per dedicarsi interamente al giornalismo militante. Entrò infatti nella redazione piemontese deir« Avanti! » a fianco di Gramsci, Pia Carena, Leo Gaietto e Ottavio Pastore che ne era redattore capo.
Collaborò al settimanale « L'Ordine Nuovo », pubblicandovi il 12.8.1919 il suo primo articolo sotto il titolo « I comunisti e le elezioni » e rompendo con la sinistra bordighiana dichiaratasi « astensionista ».
Nel 1919 pose tra i primi la questione delle commissioni interne come embrioni del potere operaio e affrontò quei problemi che avrebbero trovato poi soluzione nella istituzione dei Consigli di fabbrica (si vedano i suoi articoli su « Avanguardia » del 9.3.1919 e sull' « Avanti! » del 3.7.1919 « Per un convegno delle commissioni interne »).
In qualità[...]
[...]di fabbrica (si vedano i suoi articoli su « Avanguardia » del 9.3.1919 e sull' « Avanti! » del 3.7.1919 « Per un convegno delle commissioni interne »).
In qualità di inviato dell' « Avanti! » torinese partecipò nell'ottobre 1919 al Congresso socialista di Bologna che decise l’adesione del P.S.l. alla Terza Internazionale.
All’inizio del 1920, chiamato da G. M. Serrati, passò alla redazione milanese dell’« Avanti! ». Al suo posto, a Torino, Ottavio Pastore assunse il giovane Paimiro Togliatti che si iniziò così al giornalismo operaio.
Da//'* Avanti! » all’« Ordine Nuovo »
Durante il periodo milanese Leonetti pubblicò vari opuscoli presso l'Editrice «Avanti!», nonché una antologia di scritti di Lenin presso l’editore Facchi, che fu recensita e segnalata da Benedetto Croce.
Collaborò inoltre a « ComuniSmo », « Compagni », « Puglia Rossa », « La Battaglia Socialista » e ad altre pubblicazioni socialiste, ponendo soprattutto con forza la « questione meridionale » e sostenendo, durante l’occupazione delle fabbriche del settembre 1920, la ne[...]
[...]rino, redattore capo di quella edizione. Fu poi l’unico, tra i militanti delle due redazioni (milanese e romana), che si separò dal direttore dell’® Avanti! » Serrati per aderire alla frazione comunista di Imola.
Nel dicembre 1920, tornato a Torino, partecipò in qualità di cronista capo alla nascita del quotidiano comunista « l’Ordine Nuovo » (1.1.1921). Poi, inviato speciale di questo stesso quotidiano al Congresso di Livorno (v.), insieme a Ottavio Pastore ne registrò e commentò le storiche sedute al Teatro Goldoni e infine consegnò nella sua cronaca la fondazione del Partito comunista d’Italia nel Teatro San Marco.
Dirigente comunista
A Torino, dopo la partenza di Togliatti, chiamato a Roma per dirigere l’organo centrale del P.C.d’I. « Il Comunista », Gramsci affidò a Leonetti le funzioni di redattore capo dell’« Ordine Nuovo ». Dalla fine del maggio 1922, allorché Antonio Gramsci fu inviato a Mosca come rappresentante italiano nell’esecutivo dell’Internazionale Comunista, su Leonetti e sugli altri compagni della redazione gravò l’intera[...]